“Il Premio Nobel” di Heinrich Mann

Traduzione a cura di Erika Maria Sottile

Abstract:
“The Nobel Prize” by Heinrich Mann
In this paper we propose the translation of Heinrich Mann’s radio address Der Nobel-Preis (“The Nobel Prize”) from 1929. The speech honors Thomas Mann’s Nobel Prize while offering a broader reflection on literature as an ethical commitment and a bond with society.


Il discorso radiofonico Der Nobel-Preis (“Il Premio Nobel”), pronunciato da Heinrich Mann alla radio di Berlino il 12 novembre 1929, costituisce un documento di straordinario valore culturale e storico. In questa occasione solenne, Heinrich Mann celebra il conferimento del Premio Nobel per la Letteratura al fratello Thomas, delineando con lucidità e partecipazione non solo la parabola artistica dell’autore dei Buddenbrook, ma anche il senso profondo della vocazione letteraria in rapporto alla collettività. La presente traduzione intende restituire in italiano la densità concettuale e lo stile elevato del testo originale, mantenendone la tensione etico-politica e l’afflato umanistico. Al centro del discorso non vi è soltanto l’omaggio allo scrittore, ma una riflessione più ampia sul ruolo dell’intellettuale, sul rapporto fra arte e popolo, e sul valore di un “successo elevato”, che unisce rigore intellettuale e riconoscimento pubblico.
L’originale del testo tradotto si trova in: Heinrich Mann, Das Kind. Geschiechte aus der Familie, Berlin, Fischer Verlag, 2001, pp. 153-157.


Thomas Mann ha ricevuto oggi il Premio Nobel per la Letteratura.
Sapete tutti che Thomas Mann ha scritto il romanzo I Buddenbrook. Il libro apparve all’inizio del secolo, ebbe subito numerose edizioni e fu letto e riletto per quasi trent’anni da tutte le generazioni successive. Pochi giorni fa, la vecchia casa editrice dell’opera ha pubblicato una nuova edizione del libro, e già in anticipo librerie e grandi magazzini ne avevano ordinato duecentocinquantamila copie. Con ciò potete valutare la popolarità del romanzo!
Tuttavia, quando Thomas Mann scrisse I Buddenbrook, era un giovane solitario, dall’animo ancora incerto. All’epoca dubitava della propria forza, quella stessa forza che avrebbe dovuto acquisire proprio lavorando al suo romanzo, e che gli avrebbe fatto imparare a credere nell’utilità dell’azione pubblica. A quel tempo, conosceva l’imbarazzo di fronte alla folla, la stessa folla che è riuscito a conquistare attraverso la sua opera; e i legami più profondi con il suo popolo li strinse lavorando per esso e ottenendone il consenso.
Lo scrittore in divenire lavorava su sé stesso e sul proprio perfezionamento, ma il suo ambizioso ideale divenne proprio quello di lavorare, perfezionandosi, anche per il suo popolo. Indagava, da parte sua, le origini di una comunità spirituale chiamata Germania, desiderava corrispondere alle inclinazioni e agli obiettivi di questa comunità spirituale – se da subito spontaneamente, ma nel corso del tempo, grazie alla dedizione e al lavoro fedele. Ha voluto realizzare opere particolarmente tedesche, particolarmente utili e desiderabili per questo popolo, e in sé trovò sia l’amore che il senso critico.
Per servire qualcuno – un uomo, un popolo – è necessario amarlo e conoscerlo. L’amore senza conoscenza degenera presto, ma la conoscenza da sola resta, non serve.
L’esempio di Thomas Mann mostra come amore e conoscenza agiscano all’unisono. Qui, da un uomo che iniziò principalmente come osservatore, nasce un individuo partecipe, uno scrittore che si pone al servizio del suo intero popolo, offrendo aiuto con il proprio spirito e conquistandone con consapevolezza l’attenzione.
Egli è consapevole, e lo diventa sempre di più, di non esistere solo per sé stesso, di non vivere e scrivere in solitudine, ma di fare parte del significato di una vasta collettività, che a sua volta rappresenta un popolo in tutte le sue componenti. Se la sua opera viene celebrata nel mondo, questa fama colpisce realmente anche il suo popolo e deve colpirlo. Per questo, ogni sua nuova opera deve riflettere sia l’essenza di questo popolo sia il destino di un momento della sua storia. I Buddenbrook mostrarono per la prima volta la natale casa borghese, la sua felicità, i suoi pericoli. Considerazioni di un impolitico nacque invece dal dolore condiviso e dalla felicità vissuta con l’intera nazione nei suoi giorni più difficili. Ma è il romanzo La montagna magica ad essere un vero e proprio manuale tedesco sullo sviluppo personale. Questo, più di ogni altro, caratterizza un lungo e impegnativo cammino, il percorso di Thomas Mann: da figlio di borghesi che scriveva memorie di una casa a Lubecca, fino a maestro che parla per il suo popolo.
Un lavoro fedele e un costante senso di responsabilità sono necessari affinché uno scrittore possa raggiungere vette sempre più alte. Entrambi, responsabilità e impegno, costituiscono la vera essenza di colui che, grazie ai propri doni naturali – la capacità di dare forma e quella di scrivere – raggiunge i più alti valori possibili.
Ma è importante sapere che queste pure virtù dello spirito non vengono immediatamente ricompensate dal mondo. Ciò non sarebbe conforme alla realtà. Il mondo vuole ascoltare ogni verità al momento giusto: nessuna troppo tardi, ma nemmeno troppo presto.
Il mondo non tollera nello scrittore né superbia né ammonimenti severi. Occorre cogliere il momento giusto per guidarlo verso un cammino migliore. Persino i suoi errori devono, a volte, essere compresi e trasfigurati. Tutto questo è necessario affinché il mondo possa ricevere doni dello spirito senza opporre resistenza. Esso esige moderazione, che è una virtù saggia.
Il francese Anatole France fu uno dei primi scrittori del secolo. Egli ricevette, come Thomas Mann, tutti gli onori e, infine, anche il Premio Nobel. Quando ciò avvenne, aveva ottant’anni. Non avrebbe potuto riceverlo in precedenza, poiché non aveva osservato la saggia virtù della moderazione. Tuttavia, alla fine gli fu comunque assegnato, perché, oltre alle pure virtù dello spirito, possedeva anche una qualità mondana di massima importanza: il successo.
Non si tratta di un successo qualunque. Non si sta parlando, nel caso di Anatole France o di Thomas Mann, di quel genere di successo che si ottiene semplicemente piacendo al pubblico, essendo amati, facendo ridere o commuovere, lusingando qualche loro passione, insomma, seducendo e ingannando il pubblico. Successi di questo genere riempiono la vita pubblica quotidiana; questi passano, senza che gli si venga di certo conferita la più alta delle onorificenze.
Si intende, invece, il successo più elevato. Un successo elevato si ha quando qualcuno riesce a trasmettere a moltissime persone un’intuizione di conoscenze spirituali, di responsabilità morale e di raffinatezza di gusto, cose che altrimenti apparterrebbero solo a pochissimi.
Un successo elevato sta nella partecipazione collettiva a un’opera che, in realtà, sarebbe destinata a pochi e, in fondo, risultrerebbe solitaria. La sorprendente popolarità di ciò che è più profondamente intellettuale: questo è il successo più alto.
E questo successo più alto viene premiato quando Thomas Mann riceve il premio nell’età giusta, un’età che lo trova realmente pronto ad accoglierlo e nel pieno della vita. A cosa servirebbe agli anziani ormai privi di vigore? Il Premio Nobel per la Letteratura ammonta quest’anno a duecentomila marchi. Nella maggior parte dei paesi europei, ciò rappresenta una fortuna di media entità. Per uno scrittore già affermato, significa entrare tra i ricchi. E così deve essere.
Il Premio Nobel deve dimostrare che, anche oggi, il denaro non si guadagna esclusivamente attraverso la tecnica o l’economia. La letteratura rimane, come sempre, una potenza; e poiché il potere si esprime generalmente in denaro, spetta anche a lei.
Vi saranno sempre scrittori che offriranno al mondo da loro conquistato entrambe le cose: ciò che gli è più lontano e ciò che gli è più vicino – il sogno che incanta, e al contempo, il senso delle esigenze quotidiane.
Thomas Mann ha ricevuto oggi il Premio Nobel per la Letteratura.
(Il Premio Nobel. Discorso radiofonico di Heinrich Mann alla radio di Berlino, 12 novembre 1929.)

 

Apparato iconografico:
Immagine 1 e immagine di copertina: https://cleaver.cue.rsi.ch/public/incoming/1241438-yla9ze-Heinrich-e-Thomas-Mann/alternates/r16x9/1241438-yla9ze-Heinrich-e-Thomas-Mann