La redazione
Il presente numero speciale di Andergraund Rivista è il sesto dalla nascita della rivista. L’occasione di questa pubblicazione coincide con un doppio anniversario che riguarda Thomas Mann, autore lubecchese di fama internazionale e tra i principali rappresentanti della cultura e della letteratura tedesca. Nato nel 1975 e morto nel 1955, ha infatti vissuto e operato in alcuni momenti decisivi della Storia della Germania e dell’Europa, esperendo i cambiamenti del suo tempo e divenendo figura di spicco non solo in ambito letterario, bensì anche politico. La sua produzione spazia da romanzi celebri come Buddenbrooks (“I Buddenbrook”, 1901) e Der Zauberberg (“La montagna magica”, 1924) a racconti e novelle, passando per saggi su autori e filosofi come Fontane, Platen, Nietzsche e Schopenhauer e scritti autobiografici. Mann fu un’importante figura pubblica, che sia prima che dopo il suo esilio dalla Germania, iniziato nel 1933, si impegnò su piano sociale e politico nella diffusione di ideali, riconoscendo la necessità di presentarsi come rappresentante di una Germania differente da quella del governo nazionalsocialista. Le sue innumerevoli conferenze all’estero, ad esempio quelle negli Stati Uniti – dove visse dal 1938 al 1952 –, testimoniano una presa di posizione chiara e decisa in opposizione al regime nazionalsocialista.
L’anno 2025 corrisponde al centocinquantesimo anniversario della nascita di Mann, nonché al settantesimo della sua morte. Pertanto, la redazione di Andergraund Rivista si è posta l’obiettivo di approfondire opere e aspetti dell’autore che si discostassero dagli studi più diffusi, offrendo quindi al proprio pubblico la possibilità di analizzare tematiche e generi tra i meno esplorati della produzione di Mann, le sue opere meno note, ma anche il suo rapporto con altre letterature. La prima sezione, che consiste in articoli di carattere letterario e culturale, si apre con un contributo di Maria Diletta Giordano che presenta e analizza il legame tra Thomas Mann e la Cecoslovacchia, ricordando i più importanti eventi a cui l’autore prese parte nel Paese e di come ottenne la cittadinanza cecoslovacca. L’articolo di Silvia Girotto propone un’analisi di Unordnung und frühes Leid, novella che mostra la tensione presente negli anni Venti del Novecento tra due differenti generazioni che si scontrano nella cornice della Repubblica di Weimar. Marta Marchesini propone un contenuto volto ad analizzare il ruolo delle conoscenze mediche e biologiche nel romanzo Der Zauberberg, a cui il protagonista Hans Castorp si avvicina durante il suo processo di formazione. Segue l’articolo di Viviana Santovito, che mostra invece i legami tra Germania e Danimarca osservando come la creazione della novella Tonio Kröger possa essere stata influenzata dalla produzione dell’autore scandinavo Jens Peter Jacobsen. La sezione si conclude con un ritorno a Der Zauberberg, oggetto del contributo di Erika Maria Sottile che si focalizza sul il capitolo Schnee (“Neve”), in particolare in relazione ai temi del sogno e dell’inconscio.
La seconda sezione è composta da cinque interviste a esperte ed esperti affermati nel campo degli studi manniani in Italia e all’estero. Con il professor Luca Crescenzi, si sono cercati di approfondire alcuni tra i temi più affascinanti di Der Zauberberg. Con la professoressa Elisabeth Galvan sono stati discussi i generi considerati “minori” della produzione manniana, con un focus particolare sulla loro ricezione in Italia. L’intervista con il professor Andrea Landolfi si concentra sulla traduzione in lingua italiana dell’opera di Mann e le sfide che questa presenta. Con la professoressa Stefania Sbarra si è discusso dell’organizzazione e dell’evoluzione della didattica negli insegnamenti universitari riguardanti Mann. L’ultima intervista con il professor Yahya Elsaghe si concentra infine sui legami tra gli scritti manniani e le teorie di genere, con un focus sull’ultimo racconto compiuto Die Betrogene (“L’inganno”, 1954) e il rapporto tra malattia e genere.
Segue la sezione di traduzione, in cui vengono presentati due testi inediti in italiano: Im Spiegel (“Allo specchio”), primo testo autobiografico di Mann, uscito nel 1907 nella rivista Das literarische Echo, e il discorso radiofonico di Heinrich Mann Der Nobelpreis (“Il premio Nobel”), realizzato in occasione del conferimento del premio nel 1929 al fratello Thomas.
La sezione cinematografica si compone di tre contributi e di alcune schede filmiche di adattamenti di opere di Mann realizzate da Silvia Burgio, Claudia Fiorito e Sandra Innamorato. Il primo articolo, di Silvia Burgio, offre un’analisi del film di Jean-Claude Guiguet Le Mirage, tratto dall’ultimo racconto di Mann Die Betrogene, sia mostrandone un confronto con il libro che individuando questa produzione all’interno della ricezione di Mann in Francia. Segue il contributo di Claudia Fiorito, una presentazione e analisi del regista tedesco Franz Seitz Jr., che vanta un importante impegno nella trasposizione cinematografica delle opere di Thomas Mann attraverso film come Unordnung und frühes Leid e Der Zauberberg. Infine, l’articolo di Sandra Innamorato analizza il film Morte a Venezia di Luchino Visconti, confrontandolo con la novella manniana da cui è tratto ed esplorando il tema della caduta dell’ideale.
La redazione di Andergraund Rivista ringrazia il professor Marco Rispoli per il supporto durante la realizzazione di questo numero speciale, oltre a tutte le persone che hanno contribuito a questa pubblicazione e quelle che fino ad ora hanno supportato il progetto in vari modi.